Hai mai provato a chiedere #IRREGALO a un produttore di strumenti musicali? Fallo anche tu, è divertente! Segui la guida pratica in questo video e ottieni anche tu degli strumenti gratis!

Trascrizione del video.

Forse quelli fra di voi meno addentro alla scena musicale non sanno di un fenomeno ormai molto diffuso, che sarebbe la piaga di chiedere #irregalo.

Non capite? All’inizio non capivo nemmeno io. Ve lo spiego.

In breve ci sono dei musicisti, o comunque delle persone con l’hobby di estrarre delle note da uno strumento musicale, che ogni tanto contattano qualche produttore.

Detta così sembra un fenomeno trascurabile, ma guardate che è una piaga eh. Sia per i produttori che per gli altri musicisti che si trovano disorientati.

Vi espongo la questione in meno di cinque minuti.

Il senso sarebbe: posso spostarti grossi numeri di vendite e influenzare una massa critica di persone interessate, quindi per te, produttore, dare uno strumento potrebbe essere un investimento vantaggioso.

Che, stando così le cose, è assolutamente vero, non ci piove, anzi, sarebbe quasi auspicabile.

Il problema è la magnitudo. Mi spiego meglio.

Hai un blog dove dici la tua su tre strumenti? Ti leggono in dodici? Bravo, divertiti, linka i tuoi articoli ai tuoi amici che faranno finta di leggere, va benissimo, ma quante vendite pensi di fare?

L’investimento deve essere vantaggioso, almeno in potenza, per entrambi. Non dico la certezza del successo, ma un minimo di speranza?

Ma i peggiori, quelli che veramente si beccano le risposte brutte, sono quelli che ci provano a tappeto. Tipo i disperati alle feste, uguale. Scrivono una mail molto generica, tendenzialmente incensandosi e accampando richieste molto precise e il più delle volte contraddittorie, e la mandano a TUTTI i produttori di strumenti che riescono a trovare.

Come te ne accorgi? Eh…

“Caro costruttore di bassi”, “gentile liuteria”, senza nemmeno la fatica di personalizzare ogni mail!

Poi dicono “vorrei un basso… vorrei una chitarra…” non ti dicono “sono molto interessato dal vostro modello Scorcio perché è lo strumento headless più bello e più leggero d’Europa, o il Prassi NeroNeroNero perché è il basso più nero del mondo, no, non hanno la minima idea di cosa tu stia producendo, il più delle volte. Alla fine questi qui cosa cercano: uno strumento da tenere qualche mese, per poter scrivere nella loro biografia “proudly endorsed by tizio” e farci la parte di quelli seri… per poi rivendere tutto su un mercatino qualunque, tirarci su qualche soldo a impegno zero, rimandare le mail a tappeto e ricominciare il giochino.

Eh ma finisce presto.

Perché dovete essere bravi.

Vi si sgama subito perché basta dire “va bene, allora faccio preparare dall’avvocato un bel contrattino dove tu ti impegni a fare questo e questo, comportarti in questa maniera…” – spariscono. Non li senti più.

Il produttore di strumenti deve credere in voi. E spesso, date retta, vi cerca lui.

Avere un profilo in qualche social non significa nulla. Tutti ce l’hanno.

Cercare un regalo e rivendere.. quanto vi può durare? Poi si viene a sapere e perdete credibilità.

Non fraintendete, avere qualcuno che spinge il marchio, che lo rende visibile nei canali più frequentati da gente interessata, che ne parla, che lo porta alla ribalta… è quanto di meglio si possa sperare.

Però per dire, se fate un balletto su TikTok con una mia chitarra e vi vedono un milione di tredicenni disinteressati alla musica, a livello di marketing non avete fatto un grosso favore al produttore.

Se andate a suonare alla sagra del conigliolo fritto a Buti e vi vedono le signore del posto… mah, non lo so quanto cambi il fatturato.

Se invece avete una presenza regolare sui canali social, o avete un progetto musicale ben definito, non arrangiato, o anche una speranza di crescita… quello è ben diverso.

Poi, perché puntare sempre a irregalo?

Partite chiedendo, se proprio vi piace quello strumento, un Artist Price, che è una cosa molto molto più realizzabile, in cambio di una serie di impegni: video recensioni, apparizioni in tv o in canali social molto seguiti, qualcosa.

Alle brutte potete anche chiedere un comodato d’uso gratuito, temporaneo, e chiedere di essere pagati per alcune prestazioni, tipo come dicevo prima video recensioni, apparizioni in video straseguiti… non ci sarebbe davvero nulla di male. Però dovete essere bravi, già detto prima

Non è facile offrire un bel prodotto o una bella prestazione che sappia dare qualcosa, in termini di vendite o di esposizione del marchio, bisogna lavorarci su. Non basta fare i funamboli, tredicimila note al secondo o atteggiarsi.

Però, per dire, nemmeno saper fare strumenti belli è facile, eh. Quindi cerchiamo quantomeno di fare pari.

Quindi ora, per lasciare un po’ di valore a questo video, così magari lo condividete, che non condividete mai niente, vi lascio la lista delle 5 strategie da seguire quando volete chiedere irregalo a un produttore.

  • Siate specifici. Non tirate a caso. Dimostrate di essere interessati a un determinato prodotto o caratteristica saliente di un produttore. Anche solo per cortesia… è proprio brutto.
  • Chiarito subito in che modo pensate di essere d’aiuto al produttore, senza fare i vaghi. Dire solo “visibilità” non aiuta per niente. Avete un canale di recensioni? Fate video tutorial? Avete firmato per un tour europeo? Farete da gruppo spalla ai Rolling Stones?
  • Linkare la vostra pagina Facebook, il sitarello fatto maluccio o il profilo Instagram con le foto delle bistecche e dei fidanzati non serve, e personalmente penso di non averci cliccato mai. Fornite dati, gli analytics. 
  • Offrite delle garanzie. Siate pronti a firmare contratti, ad assumervi delle responsabilità e ad avere delle limitazioni: siete lì per collaborare, per dare qualcosa in cambio, non per avere qualche gadget da rivendere.
  • Ma la strategia numero uno per chiedere irregalo è …non chiedere il regalo. Ve l’ho detto, ci sono altre forme: il comodato d’uso, l’artist Price, o anche solo chiedere un compenso per erogare prestazioni professionali. Vi assicuro che se poi la cosa funziona bene sarà il produttore a proporvi qualcosa o a darvi qualche strumento da sviluppare assieme.

Perché un conto è dare in giro qualcosa come un cavo, una muta di corde, o quei cosini col velcro che mettono tutti alla paletta… ce l’hanno tutti, di punto in bianco, come mai? …Oppure essere il distributore regionale di una megaditta e dare uno strumento che viene prodotto in serie.

Ma dare uno strumento artigianale per cui hai lavorato mesi è un discorso parecchio diverso.